In momenti di forte stress, come quello che stiamo attraversando a causa del corona virus, una delle conseguenze correlate può essere il bruxismo ovvero la tendenza a digrignare i denti.

bruxismoMa cos’è il Bruxismo?

La radice del termine “bruxismo” deriva dal greco, e significa letteralmente “digrignamento dei denti“.

Si manifesta più frequentemente durante la notte ed è causato dalla contrazione involontaria dei muscoli implicati nella masticazione

Il bruxismo consiste in uno sfregamento associato ad un serramento, involontario e violento, dei denti delle due arcate, inferiore e superiore. In qualche caso può essere rumoroso e fastidioso, non tanto per chi lo esegue – che spesso lo fa senza rendersene conto – ma per chi gli sta vicino.

Cosa causa il digrignamento dei denti?

Alcune delle cause  possono essere associate a:

  • Stress e ansia
  • Disturbi emotivi;
  • Disturbi psicologici;
  • maloclussione causata da un disallineamento delle arcate dentarie o da malformazioni della mandibola;
  • Presenza di malattie neurodegenerative nell’ambito delle quali il bruxismo può rappresentare una risposta muscolare alla stessa malattia.
  • Anche l’abuso di alcolici, di sostanze stupefacenti o il fumo potrebbero essere fattori scatenanti. Inoltre, si ritiene che lo sviluppo di questo problema possa essere favorito anche da una certa predisposizione famigliare.

 

Nei bambini il bruxismo potrebbe essere causato dall’infiammazione dell’orecchio (otite).

Come si manifesta il Bruxismo?

Il sintomo più evidente del bruxismo è il digrignamento dei denti, ma questa non è la sua unica manifestazione. Difatti, il bruxismo può manifestarsi anche in forma di serramento dentale statico;in altre parole, si mantiene la posizione “a denti stretti” in maniera statica, senza effettuare un vero e proprio digrignamento.

Anche un minimo contatto fra i denti fa sì che via sia una contrazione dei muscoli ed espone l’individuo ad un potenziale rischio di sviluppare il bruxismo “vero e proprio” in presenza di condizioni predisponenti (ad esempio, stress, ansia, ecc.).

 

Quali sono i sintomi e le conseguenze del Bruxismo?

Chi soffre di bruxismo, spesso non si rende conto di digrignare i denti ma ne avverte i sintomi collegati come la secchezza delle fauci, dolore mandibolare, indolenzimento dei muscoli masticatori o mal di testa.

Inoltre, il digrignamento può causare danni ai denti il cui smalto può limarsi e assottigliarsi a causa delle continue sollecitazioni cui si trova sottoposto. Nei casi più gravi, si può arrivare addirittura ad esporre la dentina e a danneggiare il dente in profondità, alterandone al tempo stesso la sensibilità.

 

Il bruxismo, se non trattato prontamente, infatti, può portare alla scheggiaturaincrinatura e perfino frattura dei denti.

Inoltre il digrignare può comportare la rottura delle otturazioni o delle corone.

Come si diagnostica il Bruxismo?

Se il digrignamento dei denti non avviene in maniera rumorosa e/o se le persone conviventi o a stretto contatto con chi presenta bruxismo non si accorgono del problema, il più delle volte, la diagnosi avviene in seguito ad una visita odontoiatrica, magari eseguita anche per motivazioni  del tutto diverse.

 

Come si cura il Bruxismo?

Trattandosi di una parafunzione e non di una malattia, piuttosto che parlare di cura si parla di rimedi per risolverlo.

Esistono oggi dei trattamenti che limitano il digrignamento e limitano il digrignamento. In molti casi l’uso del bite rappresenta un ottimo alleato per limitare il contatto tra i denti e correggere il bruxismo.

lom ortodonziaI BITE sono utili a proteggere i denti dall’erosione durante il sonno: si devono applicare durante la notte, prima di coricarsi, ed ostacolano il digrignamento perché si intercalano tra le superfici masticatorie e favoriscono il corretto allineamento.

Inoltre grazie all’allineamento dentale del bite, le tensioni muscolari del collo e della mandibola saranno ridotte, così come il bruxismo.
Esistono vari tipi di bite. Possono essere morbidi o duri, in base alle esigenze del paziente; vengono preparati “su misura dal dentista, che procede con la rilevazione delle impronte dentarie del paziente.

Se la parafunzione è connessa a malocclusioni o malformazioni, l’odontoiatra indicherà al paziente quale strategia terapeutica è più corretto mettere in atto. L’intervento dell’odontoiatra, per altro, è necessario anche per trattare gli eventuali danni ai denti provocati dallo stesso bruxismo.

 

Presso lo Studio Lom srl (Direttore Sanitario Dott. Filippo Carbotti) è possibile prenotare una visita di controllo e ottenere la soluzione adatta al tipo di bruxismo in atto.

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